Discussione:Tyrrell 019

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La voce mi sembra già piuttosto buona. L'unico appunto che mi sento di fare è sulla "inconsistenza delle Pirelli che difatti si ritirerà a fine stagione". La Pirelli portò un'apprezzabile ventata tecnologica in ambito di coperture. Tanto per citare alcuni esempi: in quell'epoca c'erano le gomme da tempo usate in qualifica: un giro veloce e via. Con le Pirelli si potevano fare due sessioni di qualifica con lo stesso treno raddoppiando quindi i tentativi utili per il pilota. Questo era possibile tramite la raspatura, ovvero si toglieva uno strato di battistrada "bruciato" per trovarne ancora una parte buona. La Goodyear provò a fare la stessa cosa ma senza risultato. Altra cosa per cui val la pena ricordare la Pirelli era la possibilità di avere gomme di sezione frontale personalizzata ovvero quando su alcune piste conveniva avere gomme un po' più strette a favore dell'aerodinamica o del semplice ingombro laterale (piste cittadine), la casa milanese era in grado di fornirle. --Rapitango (msg) 13:30, 8 apr 2008 (CEST)[rispondi]


Tutto quello che dici è vero, se la Minardi è partita seconda a Phoenix nel 1990 è anche merito delle Pirelli, però già la stagione successiva ( e infatti la mia "critica" alla Pirelli riguarda il 1991) tutto questo grosso vantaggio non c'era più visto che nemmeno un top-team con la Benetton riuscì ad emergere , soprattutto nella seconda parte di stagione (exploit di Schumacher a parte).. la Pirelli fu competitiva fino a metà stagione poi la Goodyear divenne la gomma da battere.. Probabilmente la casa americana invesitì di piu' nello sviluppo. I piloti Pirelli si lamentavano del fatto che lo "sporco" delle gomme rivali aveva un effetto deleterio sulle prestazioni dei pneumatici italiani, ma sono voci difficilmente verificabili..

--Jacuzzo

Ok, ricordo in effetti una Benetton piuttosto opaca nelle prestazioni. Il fatto dello sporco "avversario" è possibile. E' una cosa sentita anche in anni recenti nel confronto Michelin - Bridgestone.
Certo che se penso che oggigiorno non sappiamo neanche quale sia la vera identità industriale della Pirelli, mi viene un po' di tristezza. Ma questa è un'altra storia...

ciao e grazie --Rapitango (msg) 15:46, 9 mag 2008 (CEST)[rispondi]


Cosworth...Hart

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Per quanto riguarda la Tyrrel 019 ho avuto la fortuna di assistere al suo battesimo (bagnato) in pista a Imola con Alesi che ci deliziava con splendidi traversi all'uscita della variante bassa. In tema di motore va detto che il Cosworth che equipaggiava la 019 non era uguale a tutti gli altri (era piuttosto usato in F1 in quel momento...una seconda giovinezza per lo storico V8 portato a 3500cc), ma era preparato da Brian Hart col risultato che suonava diverso da tutti gli altri dando la netta impressione di girare un po' più in alto. Riguardo altre innovazioni portate in campo dalla Tyrrel durante la propria era Postelwhite, ricordo che sulla vettura precedente (gialle e blu? guidata da Alboreto? forse...ma dovrei ricercare meglio) il grande progettista aveva sperimentato un sistema con sospensioni quasi bloccate sul davanti, in cui l'unico elemento elastico era stato portato a bordo dei portamozzi...purtroppo sono solo vaghi ricordi...ho in mente l'immagine di questo cilindro color alluminio vicino la ruota anteriore da cui spuntava il puntone...ma non ricordo con precisione i contenuti tecnici. --Rapitango (msg) 13:30, 8 apr 2008 (CEST)[rispondi]